Alla “scoperta” dei diritti con la società civile cinese

La mano d’opera a basso costo ci ha portato prodotti a buon mercato e, insieme ad essi, il concetto di lavoro a buon mercato. La globalizzazione, così come accorcia le distanze economiche su scala planetaria, avvicina e interconnette le lotte per i diritti, per un lavoro dignitoso e per una vita decorosa. Allo sviluppo economico si affianca così la “scoperta” dei diritti. Accade così che in Cina siano ormai sempre più frequenti le rivendicazioni dei lavoratori e finanche gli scioperi. Mobilitazioni che raramente trovano però risposte adeguate. Un esempio significativo della complessità dell’attuale situazione è rappresentato dal conferimento del Nobel per la Pace 2010 a Liu Xiaobo “per la sua lunga e non violenta lotta per i diritti umani in Cina”. Liu, considerato un dissidente dal governo cinese e per questo incarcerato, ha costantemente denunciato il mancato rispetto dei diritti fondamentali, in particolare quello della libertà di associazione garantito dall’art. 35 della costituzione Cinese.

Così come Liu, l’ISCOS ritiene che la libertà di associarsi sia fondamentale per lo sviluppo umano ed è per questo che, nel 2011, ha avviato un’azione biennale per difendere il diritto alla libertà di associazione delle ONG cinesi che lavorano nel campo dei diritti umani, e in particolare dei diritti dei lavoratori, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza della società civile e delle istituzioni.

Il progetto, cofinanziato dalla Commissione Europea, riguarda direttamente, oltre a sei gruppi di lavoro del partner locale dell’azione, 40 ONG e associazioni cinesi che operano nell’area del delta del fiume Yangtze. L’azione, che comprende anche una campagna di sensibilizzazione rivolta all’opinione pubblica, beneficerà indirettamente 50 mila persone che lavorano nell’area del delta e 500 vittime di discriminazioni, aiutate grazie alla consulenza e all’assistenza legale.

Le attività promosse sono di capacity building, attraverso la formazione specifica rivolta alle associazioni, di advocacy, a favore della libertà di associazione ed espressione, di assistenza alle vittime delle discriminazioni. È prevista inoltre l’edizione di un periodico quadrimestrale dedicato ai temi dell’associazionismo e l’organizzazione di seminari dedicati alla creazione di una piattaforma di dialogo.

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