Violenze, colera e sfiducia: le piaghe del Nord del Mali

Il Nord del Mali è ancora una delle maggiori preoccupazioni per l’intero paese.

Gli ultimi scontri tra l’esercito nazionale e i gruppi armati hanno creato una nuova situazione di psicosi generalizzata in tutta l’area. Va notato che tale situazione è stata causata dal comportamento dell’MNLA nei confronti della popolazioni di pelle nera. I Tuareg del movimento armato hanno intrapreso una vera e propria caccia all’uomo nei confronti di questo segmento della popolazione e tutte le persone che hanno scelto di tornare a Gao sono state catturate.

Questa nuova situazione ha peggiorato il clima di sfiducia che già esisteva. L’economia resta stagnante e il ritorno delle popolazioni sfollate avviene ad un ritmo molto lento. Le popolazioni rifugiatesi nei paesi vicini tornano col contagocce, tanto che questo processo di ritorno risulta insignificante.

L’amministrazione statale continua a riprendere il controllo nelle regioni di Timbuctu e Gao. Il ritorno ad una vita normale avviene ad un ritmo molto lento. è urgente restituire Kidal alla Repubblica e iniziare un processo di riconciliazione che coinvolga tutti.

Sul fronte della salute è preoccupante la comparsa di un focolaio di colera, come conseguenza della mancanza di acqua potabile e di energia elettrica, due risorse che sono diventate rare dall’inizio della crisi.

Aiutare queste persone è ora un dovere della comunità internazionale.

Baba, Collaboratore ISCOS in Mali

La mappa della situazione umanitaria aggiornata al 6 giugno 2013 è di www.unocha.org/mali. Scarica la mappa in PDF
I numeri aggiornati sono i seguenti:

  • 472.000 sfollati stimati in tutto il Mali
  • 174.000 rifugiati, principalmente in Mauritania, Niger e Burkina Faso
  • 298.000 sfollati interni
  • 3,5 milioni di persone a rischio sicurezza alimentare, di cui 1,4 milioni bisognose di assistenza immediata

In breve, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (UNOCHA), scrive:

Sicurezza alimentare

La situazione alimentare è ancora preoccupante. Il numero di persone colpite da insicurezza alimentare è stimato a circa 3,5 milioni, di cui 1,4 milioni di persone hanno bisogno di assistenza alimentare immediata, mentre 2,1 milioni sono sotto pressione.

Nutrizione

Le organizzazioni umanitarie stanno coprendo solo 542 su 1.265 unità di riabilitazione nutrizionale a causa di risorse insufficienti. Per il momento, questa situazione non permette di assicurare la transizione verso la scala di attività relative alla gestione nutrizionale della malnutrizione.

Salute

Dal 22 maggio, non sono stati registrati nuovi casi di colera. Nonostante le misure di prevenzione, la recrudescenza di colera rimane una minaccia. I fattori di rischio comprendono il consumo di acqua contaminata, la precarietà delle condizioni igienico sanitarie, e l’epidemia in corso nel vicino Niger.

Condividi l'articolo: