Dichiarazione SOLIDAR: Conflitto israelo-palestinese

Basta con la spirale di violenza, crimini di guerra e violazioni dei diritti umani!

Dopo l’escalation del conflitto israelo-palestinese dei giorni scorsi, condividiamo (tradotta) la dichiarazione SOLIDAR, di cui siamo membri, all’Unione Europea affinchè agisca attraverso la propria azione diplomatica per garantire il rispetto del diritto internazionale e gli aiuti umanitari alla popolazione intrappolata nel conflitto, per gridare a gran voce:

“Basta con la spirale di violenza, crimini di guerra e violazioni dei diritti umani!”

“Sabato scorso (ndr 7 ottobre 2023), Hamas ha lanciato un attacco su vasta scala contro il sud di Israele e la sua popolazione civile, aggredendo, rapendo e uccidendo indiscriminatamente più di 1.300 uomini, donne e bambini israeliani innocenti nel modo più brutale, lasciando piovere migliaia di razzi. . Il bilancio delle vittime e gli orribili dettagli dell’attacco stanno ancora venendo alla luce, ma ciò che abbiamo appreso finora riguarda atrocità e crudeltà indicibili. SOLIDAR condanna con veemenza questi orrendi crimini di guerra e chiede che i rapiti vengano rilasciati per potersi riunire ai loro cari e che i feriti ricevano cure mediche adeguate.

Da allora, lo spietato attacco di Hamas si è tradotto in un massiccio contrattacco israeliano fatto di bombardamenti indiscriminati che ha già ucciso più di 1500 civili palestinesi, di cui più di 500 bambini. Gli attacchi hanno colpito anche infrastrutture civili, strutture delle Nazioni Unite e personale umanitario, e vi sono segnalazioni dell’uso di armi incendiarie che impiegano fosforo biancoIl bilancio delle vittime e quello dei feriti aumenta di ora in ora man mano che i bombardamenti continuano.

Inoltre, da lunedì (ndr 9 ottobre 2023), il governo israeliano ha messo Gaza e i suoi due milioni di abitanti sotto un assedio totale, tagliando acqua, carburante ed elettricità. Questo ad una popolazione che già da 16 anni soffre sotto il blocco militare. Ad oggi stanno incoraggiando l’1,1 milione di residenti di Gaza City ad evacuare in 24 ore. L’UNWRA descrive la crisi in rapida espansione come “agghiacciante”.

Questi atti brutali di vendetta e punizione collettiva costituiscono crimini di guerra e violano chiaramente il diritto internazionale.

Hanno sottolineato sia l’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri Borell che le Nazioni Unite.

Questa spirale di violenza deve finire!

Pertanto:

  • Invitiamo l’UE, le istituzioni internazionali e i capi di Stato a usare la loro influenza per allentare la tensione, ad assumere una posizione inequivocabile a favore del diritto internazionale e a fianco delle vittime civili, a condannare chiaramente Hamas e I crimini di guerra di Israele.
  • Invitiamo Hamas a rilasciare tutti gli ostaggi incondizionatamente e con effetto immediato.
  • Chiediamo a Israele di cessare i bombardamenti indiscriminati sulle persone nella Striscia di Gaza e di porre fine immediatamente all’assedio in corso.
  • Invitiamo l’UE e gli Stati membri a mantenere il livello di aiuti in questa crisi umanitaria in rapida crescita. Ora più che mai è necessaria la solidarietà con i civili. È del tutto inaccettabile, come alcuni Stati membri stanno prendendo in considerazione, tagliare o sospendere gli aiuti nel contesto dell’attuale tragedia umanitaria a Gaza e delle crescenti esigenze civili. Con il potenziale collasso dei meccanismi di sostegno esistenti, le conseguenze sarebbero inimmaginabili. Ci uniamo all’UNRWA nel suo appello a tutti gli attori affinché utilizzino tutti i loro sforzi diplomatici per garantire l’accesso agli aiuti umanitari, mantenere i finanziamenti, nonché garantire la protezione e la salvaguardia degli attori umanitari e degli aiuti allo sviluppo.
  • Invitare il Consiglio di Sicurezza dell’ONU a promuovere una conferenza internazionale di pace per assumere impegni concreti, in conformità con le risoluzioni ONU esistenti e con l’obiettivo di una soluzione a due Stati, a partire dal riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese e all’istituzione dello stato di Palestina.

Il diritto internazionale umanitario deve sempre essere il principio guida, applicato ad entrambe le parti in conflitto, utilizzando gli stessi standard. Ciò riguarda anche momenti cerimoniali e gesti simbolici o visite ufficiali. Non possiamo alimentare questa situazione molto pericolosa perpetuando l’applicazione dei doppi standard che definiscono la situazione in Israele e Palestina da decenni.

Foto di copertina di Cole Keister su Unsplash

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