Senegal: creazione di opportunità alternative a migrazione irregolare

di Wanda Dimitri (rappresentante di ISCOS CISL in Senegal)

Il PROJET COMPAS “Création des Opportunités et Migration au Sénégal” è realizzato dalla ONG italiana ISCOS (CISL) in collaborazione con la ONG spagnola ISCOD (UGT) e con il sindacato senegalese CNTS.
Il progetto è “finanziato a cascata” dal programma di SOLIDAR (rete di ONG europee) «Organiser la SOLIDARité Internationale», che mira a rafforzare la rete SOLIDAR attraverso la promozione dei diritti economici e sociali, su finanziamento dell’Unione Europea.
Il progetto è iniziato il 16 settembre 2019 e finirà il 7 novembre 2019. Il progetto si implementa in Senegal, nella regione di Dakar, ma i beneficiari provengono dalle 14 regioni del paese.
I beneficiari diretti del progetto sono:
1) 50 giovani tra i 16 e i 26 anni (almeno il 50% donne), beneficiari dei corsi di formazione professionale;
2) più di 1.000 giovani e le loro famiglie sono interessati dalla campagna di sensibilizzazione;
I beneficiari finali sono:
1) le comunità rurali e i cittadini della regione di Dakar in Senegal;
2) agenzie ministeriali competenti e autorità pubbliche senegalesi interessate alle politiche migratorie e alle tematiche giovanili.

In Senegal è importante attuare azioni mirate e concrete per affrontare i problemi principali. Di conseguenza, l’attenzione del progetto è rivolta alla difesa dei diritti dei lavoratori nella regione di Dakar e in altre regioni del Senegal e a rafforzare le proprie capacità per garantire che i loro diritti del lavoro e diritti fondamentali siano applicabili.
L’obiettivo generale del progetto è quello di stabilire un meccanismo sostenibile di prevenzione e corretta informazione nei territori in Senegal caratterizzati da una forte pressione migratoria verso l’Unione Europea, in particolare il progetto mira a raggiungere i seguenti obiettivi specifici:
1) avviare un sistema sociale locale di lavoro di sensibilizzazione nei territori interessati, attraverso lo sviluppo delle capacità degli assistenti sociali, sia della società pubblica che civile e le reti di servizi che si prendono cura di giovani e donne;
2) informare la popolazione locale e in particolare i giovani sulle possibilità offerte dai servizi di integrazione sociale e sensibilizzare sui canali legali della migrazione all’estero e sui rischi della migrazione irregolare;
3) rafforzare il dialogo nazionale, in particolare sul tema della migrazione, tra attori pubblici (PA) e organizzazioni della società civile (CSO), al fine di costruire una piattaforma comune di collaborazione per migliorare le misure di sicurezza.

Il progetto ha pianificato le seguenti attività:

  1. Creazione di una rete territoriale nella regione di Dakar e di un comitato di consultazione sulla migrazione giovanile;
  2. Formazione degli assistenti sociali sul modello di supporto multidisciplinare per i giovani; formazione specifica in 4 settori (animazione sociale, orientamento e supporto educativo, formazione e integrazione professionale, supporto psicosociale);
  3. Campagna d’informazione sulla creazione di servizi territoriali che rappresentano un’alternativa alla migrazione irregolare;
  1. Monitoraggio e raccolta dati;
  2. Creazione di forme di cooperazione con la diaspora e gli imprenditori italiani e spagnoli in Senegal per l’avvio di stage (studio-lavoro) in aziende e opportunità di integrazione nel mondo del lavoro;
  3. Conferenza finale sui risultati del progetto.


Il giorno 24 ottobre 2019 si è tenuto a Dakar la “Formazione degli assistenti sociali” con una partecipazione totale di 50 giovani di diverse categorie e aziende; i giovani sono stati formati sul modello di assistenza multidisciplinare.
Il giorno 25 ottobre 2019 si è svolta invece la “Conferenza finale”, con una partecipazione importante di attori statali, privati, società civile, Cooperazione Italiana, Ministero del lavoro e del dialogo sociale, Piattaforma delle ONG Europee presenti in Senegal, Fondo della previdenziale per la famiglia e le prestazioni sociali, BIT, ecc..

I temi della conferenza finale si sono concentrati sulla questione dei diritti dei lavoratori migranti. I partecipanti hanno rivolto le loro attenzioni sui temi seguenti:
– Informazione e sensibilizzazione, in particolare dei giovani, sulle opportunità offerte dai servizi di integrazione sociale messi in atto e sensibilizzazione del pubblico sui mezzi legali di migrazione all’estero e sui rischi connessi all’immigrazione clandestina;
– Sensibilizzazione e orientamento sulle rotte legali della migrazione verso l’Europa, nonché i rischi dell’immigrazione clandestina;
– Dialogo nazionale sulla questione della migrazione tra attori pubblici (PA) e organizzazioni della società civile (CSO) è rafforzato per migliorare le misure di protezione dei parlamentari e il sostegno ai giovani da una prospettiva nazionale.

Gli interventi della conferenza sono stati i seguenti:
– il Sig. Tedoro Aniceto, Coordinatore Regionale Emergenze Umanitarie e Migrazione del Ufficio AICS di Dakar;
– il Sig. Ibrahima Seck, direttore del fondo previdenziale per la famiglia e le prestazioni sociali;
– il Sig. El Hadj Ibrahima Diallo, capo della divisione Lavoro, Ministero del lavoro del dialogo sociale e relazioni con le istituzioni.
Le conclusioni della conferenza sono le seguenti:
– nuove misure sono state identificate e attuate dagli attori coinvolti al fine di rafforzare la protezione e l’integrazione dei giovani vulnerabili o migranti potenziali;
– maggiore coinvolgimento dello Stato e di altre istituzioni governative nella questione dei diritti dei lavoratori.


 

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